Casa di proprietà: le tasse da sostenere.
Quando acquistiamo una casa, oltre al costo dell’ immobile e le imposte relative al suo acquisto dobbiamo considerare anche le tasse che dovremo sostenere. Come vedremo più avanti, non si tratta di pagamenti una tantum ma di un esborso economico periodico dal quale ci si può liberare solo vendendo l’ immobile o usufruendo di alcune agevolazioni previste dalla Legge.
La casa costituisce infatti un presupposto d’ imposta: in relazione ai servizi di cui possiamo godere (raccolta dei rifiuti, illuminazione e rete fognaria) saremo obbligati a versare determinate tasse.
L’ IMU
L’ Imposta Municipale Unica deve essere pagata dal proprietario del bene (quindi non è prevista per gli affittuari) o dai titolari dei diritti reali di usufrutto, uso, abitazione e enfiteusi, dal momento che questi acquistano il diritto.
È prevista l’ esenzione dall’ IMU solo per l’ abitazione principale ovvero dove il proprietario e la sua famiglia hanno la residenza e vivono abitualmente. In un precedente articolo avevamo già spiegato tutti i dettagli e cosa cambia con la nuova IMU.
La Tari
La Tari è la tassa sui rifiuti solidi urbani, va versata tutti gli anni e non è prevista alcuna esenzione. In alcuni casi i Comuni possono prevedere sconti per le zone in cui non arriva il servizio di raccolta dei rifiuti.
A differenza dell’ IMU, la Tari va versata anche se l’ immobile non è abitato, è sfitto oppure in corso di ristrutturazione e grava anche sugli affittuari. L’ unica condizione per non pagare la Tari è che la casa sia priva di utenze ed arredi e venga fatta apposita dichiarazione al Comune.
La tariffa si misura sulla base delle quantità e delle qualità medie ordinari dei rifiuti prodotti per unità di superficie ed in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolta. È composta da una parte fissa stabilita in base alle componenti essenziali del costo del servizio e da una parte variabile calcolata sulla quantità di rifiuti prodotta. La quota fissa va sempre versata mentre la quota variabile non è dovuta se si dimostra di non produrre rifiuti predisposti allo smaltimento.
Il metodo di pagamento varia da comune a comune ma tra le tipologie previste ci sono:
- bollettino postale;
- MAV;
- modello F24 (in questo è importante stare attenti al codice tributario TARI).
IRPEF o Cedolare Secca
Nel caso in cui si decida di affittare la casa, oltre all’ IMU, bisognerà pagare anche le tasse sui canoni di locazione percepiti con la possibilità di scegliere tra: tassare i guadagni in base al proprio scaglione irpef oppure applicare la cedolare secca. Quest’ ultima è un’ imposta fissa con un’ aliquota al 21% da applicare al canone di locazione annuo stabilito. È possibile usufruire di un’ aliquota ridotta al 10% solo in caso di abitazioni ubicate in Comuni con carenze di disponibilità abitative o ad alta tensione abitativa.
Canone Rai
Il canone Rai è l’ imposta sulla detenzione di apparecchi in grado di ricevere programmi televisivi, indipendentemente dall’ uso o meno del dispositivo. Il canone si paga una volta all’ anno ed una sola volta per famiglia anagrafica a condizione che tutti i componenti abbiano la stessa residenza. Nel 2016 è stata introdotta la presunzione di detenzione di un dispositivo atto a ricevere programmi televisivi in presenza di un’ utenza per la fornitura di energia elettrica residenziale e da quel momento l’ importo annuale di 90€ viene addebitato direttamente nella bolletta della luce. In alcuni casi è possibile chiedere l’esonero e il rimborso del pagamento già versato.
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